Il premio TESTIMONE DI VERITA’ è stato quest’anno assegnato alla professoressa ANNALISA CAPUTO, docente di Filosofia Teoretica dell’Università degli Studi di Bari, con la seguente motivazione: “per la costante ricerca della verità oltre ogni fragilità e sofferenza umana, sempre in difesa della persona, sia nel suo percorso filosofico, culturale e di fede, sia nella condivisione solidale quotidiana dell’amore evangelico con le persone disabili assistite dal Centro volontari della sofferenza di Bari”.
Durante un’intensa cerimonia svoltasi il 13 dicembre scorso presso la Comunità Società san Paolo di Bari – diretta da don Giuseppe D’Amore – Sua Eccellenza Monsignor Giuseppe Satriano – Arcivescovo di Bari Bitonto – ha consegnato il premio, una preziosa icona, alla professoressa Caputo, tratteggiandone il profilo umano, professionale e cristiano.
Parole dense, profonde e cariche di significati e umanità quelle pronunciate dal Padre Arcivescovo che hanno anche sottolineato il clima di familiarità creatosi tra i presenti.
Ha introdotto la serata il Presidente del Circolo Enzo Quarto, che ha illustrato le finalità del Premio, offrendo interessanti spunti di riflessione sul Natale, ricordato anche attraverso l’emozionante interpretazione che Vito Signorile ha proposto di un brano tratto dal dramma di Vito Maurogiovanni “La Passione de Criste”.
La conclusione della serata è stata affidata a tre ragazzi del Centro volontari della Sofferenza che, seguiti dalla professoressa Caputo, hanno parlato della loro idea di Verità, comunicata ai presenti anche attraverso una ‘poetica danza’ eseguita da Francesca sulle note del Magnificat. Stupore, commozione, gioia nel numeroso pubblico presente.
IL PREMIO TESTIMONE DI VERITÀ – istituito nel 2016 – è una forma attraverso cui la comunità cittadina e regionale conosce e apprezza donne e uomini che lavorano per il sociale, per sostenere le fragilità, le sofferenze, per difendere la dignità delle persone, in una parola per testimoniare una Verità che si è fatta ‘carne’, che vive in mezzo a noi, ma che va costantemente ricercata e condivisa. Ecco spiegata la scelta del periodo dell’Avvento per attribuire questo Premio, che si carica così di significati di profonda cristianità.
Ricerca, narrazione, scoperta dell’umano nella sua povertà e grandezza, riaffermazione del valore della comunicazione che contenga verità e non solo frettolose osservazioni e, soprattutto, rispetto della Persona e del suo valore. Questo il senso del Premio.
Albo d’oro del Premio:
2016: Franco Chieco, giornalista della Gazzetta, Direttore di Contrappunti, decano della stampa regionale
2017: Daniela Marcone, allora vicepresidente nazionale di Libera, figlia di Francesco, vittima di mafia
2018: Francesco Bellino: già docente di filosofia morale, Bioetica ed etica della Comunicazione UNIBA
2019: Francesca Borri: giovane giornalista, inviata speciale sui fronti di guerra
2020: Renato Brucoli: editore, giornalista, collaboratore del Venerabile don Tonino Bello
2021: Annalisa Caputo: docente di Filosofia Teoretica Uniba